Tra i principali limiti dei sistemi a pompa di calore accoppiati con il terreno (ground coupled heat pumps), sono sicuramente da considerare sia gli elevati costi di scavo/perforazione dovuti all’installazione delle sonde di geo-scambio sia la scarsa disponibilità di spazio per la loro installazione all’interno dei centri urbani, dove la richiesta di condizionamento degli ambienti è naturalmente concentrata e tale da massimizzare i benefici derivanti dall’utilizzo di questi sistemi. Esistono alcuni studi di applicazioni di sonde geotermiche in pali di fondazione, che riportano pochi risultati sperimentali volti soprattutto a dimostrarne la fattibilità. Inoltre, tali studi presenti nella letteratura scientifica sono spesso limitati a situazioni dove le utenze termiche sono prevalentemente di riscaldamento, con conseguenti problemi di rigenerazione termica del terreno. Nonostante i riconosciuti benefici energetici ed ambientali di sistemi di geoscambio accoppiati con sistemi di condizionamento ambientale, permangono notevoli difficoltà legate alla loro diffusione nella pratica comune, dovute alla mancanza di strumenti di progettazione adeguati e consolidate esperienze in campo che ne permettano la validazione delle prestazioni calcolate in fase di progetto. Sono, infine, rare le applicazioni in cui sono state utilizzate opere di fondazione diverse da pali energetici, come ad esempio le gallerie di metropolitane e delle stazioni ferroviarie interrate dove all’interno delle paratie a sostegno degli scavi possono essere facilmente allocate sonde geotermiche.

L’interesse industriale delle aziende coinvolte in questo progetto è di dotarsi di strumenti avanzati e affidabili di progettazione di opere di fondazione energetiche, e di dimostrare l’efficacia della loro integrazione con impianti per il condizionamento degli ambienti, anche certificandone le prestazioni.